martedì 5 aprile 2011

CALVIN RUSSELL: TEXAN REBEL

Avevo pensato ad una bella presentazione per il mio esordio su blog, alla recensione di qualche capolavoro, di qualche mio disco da isola deserta, invece ho appreso proprio ieri della scomparsa di Calvin Russell, il grande cantautore texano, uno dei tanti musicisti che amo. Non posso quindi che dedicare a lui il primo post di questo mio blog musicale e lo faccio, con tristezza certamente, ma col piacere di dedicare il mio spazio ad uno dei miei eroi.
Nato nel 1948 in Texas, nonostante cominci a suonare già a 12-13 anni, riesce ad incidere il primo album solo nel 1990. Si tratta dell'ottimo "A crack in time": chitarre, pedal steel, piano, uno stile asciutto, musica che arriva subito al cuore anche se non vi vorrete cimentare nella traduzione delle liriche, poesia, amarezza, durezza. Poco conosciuto in patria è invece particolarmente seguito in Francia, tant'è che, scoperto dal patròn della New Rose Patrick Mathe, incide e si esibisce sopratutto proprio nella vecchia Europa.
Album dopo album aumenta la sua notorietà, anche se parliamo sempre di una ristretta cerchia di appassionati, fino ad arrivare a "Dream of the dog" del 1995 e finalmente all'autointitolato album del 1997, per me il suo capolavoro.
Registrato a Memphis TN con la produzione di Mr. Jim Dickinson (R.I.P.), si avvale dei servigi di musicisti come Luther Dickinson e Chuck Prophet (grandissimo) alle chitarre, lo stesso Jim alle tastiere, Roger Hawkins e David Hood rispettivamente batteria e basso (...now Muscle Shoals has got the swampers...). Ma tanti nomi non sarebbero sufficienti se non fossero grandi le canzoni a partire dall'iniziale "Let the music play", prima solo voce, poi soulful harmony vocals e via col tempo, lento e meditato, hammond in sottofondo e fraseggi del Dickinson figlio.
"Nothin' can save me" segue ed è ancora stupenda: piuttosto tradizionale nel giro, voce leggermente nasale ed ancora dei caldi cori: ...not all your money / not kind of philosophy / can ever save me from myself....
"I want to change the world" rockeggia di più, col suono tagliente di Prophet, uno dei più grandi chitarristi "minori" che io conosca, assolo in crescendo e finale epico. Poi un'altro capolavoro, il mandolino introduce "Desperation" tratta dal repertorio degli Steppenwolf, una superba interpretazione ed un sublime arrangiamento. Calvin canta con propria disperazione uno dei più bei pezzi dei lupi della steppa e Prophet ci mette del suo. 10 e lode!!!
"Lovin' you"  è una country ballad, segue un altro picco interpretativo, "Mr mudd and Mr gold", granitica, con nuovamente un gigantesco Prophet ed un cantato evocativo da parte del nostro eroe che inietta una dose di energia pura in questo capolavoro di uno dei suoi maestri, Townes Van Zant. Una bomba!
"My love is so" e "Time flies" riportano la calma. Poi è poesia ....wrap a rainbow round the milky way in a bouquet just for you .... sono alcuni dei versi della brevissima "Cut the silver strings".
Chiude la cadenzata "Drive by", stupenda, nuovamente elettrica, che lascia con la voglia di ulteriore musica. Ma il disco termina qui, ottima scelta anche quella di non mettere troppa carne al fuoco, sono comunque dieci pezzi per circa 43 minuti, il classico LP di una volta.
Le fotografie che corredano l'opera sono le magiche ed affascinanti immagini di Michael Fatali, un fotografo straordinario del quale invito ad approfondire la conoscenza.
Calvin ora ci ha lasciati, un tumore al fegato se lo è portato via a poco più di sessant'anni. Riscopritelo, la sua musica e la sua poesia saranno per sempre nel mio cuore.
 
G_BARONCELLI




CALVIN RUSSELL - 1997

1. Let the Music Play
2. Nothin' Can Save Me
3. I Want to Change the World
4. Desperation
5. Lovin' you
6. Mr. Mudd and Mr. Gold
7 My Love is So
8. Time Flies
9. Cut the Silver Strings
10. Drive By

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