lunedì 10 settembre 2012

LA FUTURA: ZZ at the TOP!!!

 
ZZ TOP è sempre stata una band al passo coi tempi. Ogni uscita discografica è caratterizzata da un suono perfetto per l'epoca di pubblicazione, dai primissimi anni settanta ad oggi quello che è rimasto invariato è il minimale rock blues texano, ruvido e selvaggio quanto basta, iniettato di hard rock con l'avvicianarsi degli anni ottanta e poi incredibilmente sorretto da una ritmica (fin troppo) elettronica che ha però fruttato il grande successo commerciale presso il grande pubblico di albums quali Eliminator o Afterburner. Successo pienamente cavalcato a forza di videoclips pieni di barbe ed abiti scintillanti, aggressive road racers e custom guitars il tutto condito da esplosive donnine che come tutti sanno "are crazy about a sharp dressed man". Mai nessun cambio di formazione, mai nessuna variazione nella composizione sempre a base di blues anche quando l'elettronica lo mascherava pesantemente. Dopo più di quarant'anni di carriera certo qualche ripetizione, sicuramente alcuni albums non indimenticabili ma da quando c'è stato il riavvicinamento verso le radici a fine anni novanta tutto è andato sempre meglio fino alla sorpresa discografica che esce proprio in questi giorni, lo splendido La Futura, un album bellissimo e perfetto, sicuramente tra i loro migliori di sempre e col quale possono competere probabilmente solo Tres Hombres o Fandango. Il suono è completamente figlio del nuovo millennio ed allo stesso tempo ruvidissimo e potente. Se dal vivo l'energia e la presenza non possono più essere quelle di un tempo, la magia dello studio di registrazione ed un songwriting eccellente, lo ripeto al top, hanno permesso ai tre hombres di confezionare un disco che come entrerà nel lettore di un qualsiasi amante del rock blues difficilmente ne uscirà nelle successive settimane. Questo effetto ai giorni nostri non è facile da ottenere, a me negli ultimi anni è successo raramente, e non parlo da fan visto che anch'io avevo un pò perso di vista la band che era riuscita ad attrarre nuovamente la mia attenzione solo con gli ultimissimi lavori, ma oggi mi colpisce direttamente al cuore. Che faccio, parlo subito della traccia numero 8, bellissima, una delle loro composizioni più belle di sempre? No, partiamo dall'inizio.
I Gotta Get Paid, ruvido bluesaccio quasi parlato, suono strepitoso e selvaggio derivato da quel Fat Possum sound che qualche anno fa ha cambiato le carte in tavole in ambito blues. Splendidi stacchi, voce ruggente, basso cavernoso, brevi assoli qui e là, stacchi improvvisi, finale tronco. Ricorda un pò Broke Down On The Brazos dei GOVERNMENT MULE, brano che guarda caso è stato impreziosito proprio dalla partecipazione di Bill Gibbons. Il migliore dei biglietti da visita. Improvvisamente parte Chartreuse che sembra Tush, il riff è proprio quello, inalterata la carica, sicuro il coinvolgimento. Sembra ancora lo stesso riff, rallentato, invece è partita Consumption, ancora con quel suono assassino che scaturisce dalla Gibson di Bill che si diverte ad "infastidire" i timpani dell'ascoltatore; prima un pugno nello stomaco poi la carezza di Over You, forse il sound più romantico ascoltato su un album marchiato ZZ TOP. I primi quattro brani erano già stati presentati sull'EP Texicali di qualche mese fa, d'ora in poi la novità è totale: eccellente mid tempo con tanto di backing vocals e blues harp protagonista. Musica già sentita su e giù per le highways texane ma eccellente, questo è I Don't Wanna Lose, Lose You che appartiene al filone di Beer Drinkers & Hell Raisers. Pausa inesistente ed ecco il riffaccio alla Alright Now di Flyin' High, che procede con un vago AC/DC style e sfocia in un memorizzabilissimo refrain da FM, singolo perfetto per un successo sicuro. Massima attenzione gente, siamo alla otto e, come anticipavo prima, c'è da godere alla grande. Questa canzone da giorni non mi esce dalla testa, bella è un aggettivo semplice ma perfettamente calzante, vagamente malinconica, parte con la stessa sequenza di accordi di una delle canzoni più belle della storia, la famosa House Of The Rising Sun, poi cambia e si mescola col blues. Bello il refrain, bello e super effettato il primo assolo, poi ritorna la roca voce di Bill che recita "it's to easy it's so easy to feel good". Secondo assolo a riempire i cinque minuti scarsi più memorabili degli ultimi anni, non godevo così dai tempi di Banks Of The Deep End del signor Warren Haynes. Questa signore e signori è It's So Easy Maňana dei texani ZZ TOP!!! Ci avviamo purtroppo alla fine ma tanto ormai è impossibile attendere di meglio, comunque gli ultimi due brani non sono sicuramente dei fillers ma altri due ottimi esempi di come si possa tenere fede alle intenzioni della band che tramite Gibbons dichiarava mesi or sono di voler tornare alle atmosfere dei primi albums senza voltare le spalle alla tecnologia. Due classici rock-blues, più tirata Big Shiny Nine, un pò più lenta Have A Little Mercy, alla Waiting For The Bus direi, con tanto di finale tipicamente blues.
Non saprei cos'altro raccontarvi su quest'ultima fatica del trio Texano, dopo nove anni dal precedente lavoro hanno veramente tirato fuori dal cilindro un vero masterpirece, complice la sapiente mano di Rick Rubin alla consolle, non resta che correre ad acquistare il CD/LP, accendere lo stereo e ... rendere i vicini partecipi della vostra gioia.
Adiòs.
 
G_BARONCELLI

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