martedì 13 settembre 2011

TESLA: Twisted Wires & the Acoustic Sessions




Scrivo nuovamente volentieri su questa eccellente band americana da venticinque anni sulla scena, in occasione della pubblicazione di "Twisted Wires & the Acoustic Sessions", il nuovo album acustico che dovrebbe rinverdire i fasti dell'eccellente e precursore "Five Man Acoustical Jam". Non si replica esattamente l'operazione precedente però ed i ragazzi scelgono il repertorio da rimaneggiare pescando tra i brani meno noti sparsi qua e là nella loro eccellente discografia. La partenza è affidata alle renditions semi-acustiche di brani come Forevermore, Hang Tough e Edison's Medicine inframezzate dalla nuova 2nd Street, un buon brano melodico. Il quinto brano è la splendida What You Give, privata della batteria ed arricchita da mandolini e dobros, bella  naturalmente ma versione non pari all' originale. Anche Changes ci rimette, perdendo quella carica drammatica presente nella versione originale, mentre ad esempio mi pare che Song and emotion, posta in chiusura, congedi ottimamente i nostri (ex)ragazzi di Sacramento e ci lasci speranzosi di ascoltare quanto prima un "classico" lavoro completamente nuovo. Anche perchè i due nuovi brani sono belli, specialmente la ballata "Allmaniana" Better Off Without You che ripropone tutti gli stilemi che hanno reso famosi i TESLA, ovvero quegli esaltanti intrecci elettroacustici da sempre presenti nei loro brani migliori. Questa in effetti è sempre stata la forza dei TESLA, probabilmente non rendono altrettanto bene né se vanno troppo sul pesante né se scarnificano troppo la struttura delle composizioni proponendole in chiave completamente acustica: la miscela tra i due suoni è per loro il massimo, sono inarrivabili in questo.
Probabilmente mi aspettavo di più da questo lavoro, forse proprio perchè il raffronto con il fenomenale Five man... è inevitabile e, all'epoca, i ragazzi erano nel pieno dell'entusiasmo, nel momento di maggior successo della loro carriera, e sopratutto registrarono dal vivo mescolando alle loro migliori composizioni di sempre una bella manciata di classici anni 60/70. C'era la Lodi dei macinatori di hits CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL, c'erano i BEATLES ed i ROLLING STONES, i GRATEFUL DEAD ed i misconosciuti FIVE MAN ELECTRICAL BAND che offrirono la splendida Signs che quasi sembrava partorita dalla penne di Jeff Keith e Frank Hannon.
Nel complesso un buon lavoro ma aspettiamo fiduciosi il prossimo!




G_BARONCELLI


L to R: frank hannon GT, brian wheat BS, troy luccketta DR, jeff keith VC, dave rude GT,

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